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whiteness in Černobyl

A distanza di pochi giorni dal 38° anniversario del disastro nucleare di Chernobyl è stato pubblicato il libro fotografico di Marco Cortesi “whiteness in Černobyl” che racchiude 60 fotografie in bianco e nero scattate nel febbraio del 2014.

Libro

Un viaggio fotografico nella zona di alienazione di Černobyl, un’immersione visiva nel territorio che più fu colpito dal tragico incidente nucleare del 1986, nello stile di un classico reportage “on the road”.

Lo sguardo sui luoghi, raccolto e malinconico, giunge a Pripjat*, città modello dell’edilizia sovietica, mostrando quello che è rimasto di scuole, luoghi di aggregazione, attrezzature sportive, ospedali, abitazioni; e nelle aree rurali all’interno della Zona, in cui alcuni anziani sono tornati a vivere. Ovunque regna un silenzio sinistro, un’immobilità sospesa carica del ricordo del grande disastro. Il colore bianco domina in molte immagini, e nel volume stesso, come a sottolineare da un lato la repentina scomparsa della popolazione, e dall’altro l’annientamento e la cancellazione di luoghi oggi sopraffatti dalla natura. Il ricordo preme, si rivela ovunque e la narrazione evoca con rispetto le vittime di questa assurda tragedia. Alla 1:23 (UTC+4) del 26 aprile 1986 avviene, durante un test di sicurezza, il più clamoroso disastro nucleare mondiale, dovuto all’esplosione del reattore numero 4 della centrale. Per non distrarci da queste emozioni, il racconto si esprime con un bianco e nero a forti contrasti.

*Pripjat fu fondata il 4 febbraio 1970 come atomgrad, una piccola città sovietica di tipo industriale con circa 50mila abitanti, progettata per soddisfare le esigenze delle centrali nucleari e proclamata ufficialmente città nel 1979.

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