Corriere del TicinoUrbanistica

Se riappropriarsi del fiume porta a camminare… sul lago

CORRIERE DEL TICINO / Il team che si è aggiudicato il concorso per la rivalorizzazione del Laveggio tra Mendrisio e Riva San Vitale immagina un corso d’acqua fruibile e che crei interazioni, con percorsi per la mobilità lenta e passerelle che arrivano fino al Ceresio.

Immaginate di passeggiare all’ombra lungo le rive del fiume o addirittura nel fiume, o di percorrere una passerella che vi porti quasi nel lago e che culmini in una terrazza panoramica. Oppure di pedalare lungo il Laveggio senza dare fastidio ai pedoni, a chi è in sedia a rotelle o a chi passeggia con bambini piccoli, o di fermarvi a fare un pic nic a due passi dall’acqua. Oppure immaginate un’isola verde in mezzo a quel fiume che ora scorre diritto e incanalato (e un po’ anonimo).

Tutto questo presto – anche se per ora gli addetti ai lavori non osano predire i tempi di realizzazione, parlando vagamente di concretizzazione a medio termine – sarà possibile lungo in fiume Laveggio, tra Mendrisio e Riva San Vitale. Il corso d’acqua passerà così dall’essere «un elemento naturale che taglia in due il paesaggio» a «una cerniera che conferirà nuova identità alla valle». Queste parole le abbiamo «rubate» allo studio che si è aggiudicato il concorso a due fasi per la rivalorizzazione del Laveggio tra la confluenza con il Morée a Mendrisio e la foce a Riva San Vitale: un progetto che si chiama Subinates ed è stato realizzato da un team composto dallo studio Vulkan Landschaftsarchitektur, dallo Studio di ingegneria Giorgio Masotti e da Creato Genossenschaft für kreative Umweltplanung.

Il Laveggio per noi è importante, anche con Stabio stiamo portando avanti un discorso coordinato di valorizzazione (Samuele Cavadini, sindaco di Mendrisio)

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