La grande ritirata dei ghiacciai
LA TIGRE DI CARTA / Gioco alla fune tra riduzione e negazionismo
Che non ci fossero più le mezze stagioni era già noto a molti ormai da qualche decennio, nonostante fosse più una logora e abusata frase fatta che una constatazione assodata dalla comunità scientifica. Da anni si sente parlare di cambiamenti climatici, con diversi gradi di allarmismo e coi più disparati approcci metodologici: dai carotaggi nei ghiacci antartici per valutare le concentrazioni nell’atmosfera terrestre di CO2 (la temutissima anidride carbonica) nelle passate ere geoclimatiche, agli indicatori meteorologici basati sui reumatismi mattutini. Senza voler togliere nulla all’efficienza e all’affidabilità di certe previsioni fai-da-te, o peggio voler qui entrare nel merito del panorama negazionista mondiale, i cui portavoce si sono dimostrati nella maggior parte dei casi lupi solitari senza competenze in materia e scienziati lautamente prezzolati, per determinare veramente l’entità e le modalità di un cambiamento planetario tanto imponente quanto repentino è assolutamente necessario e ragionevole affidarsi ai più importanti studi, realizzati dai grandi team internazionali di ricerca, vagliati dalla comunità scientifica e pubblicati sulle più autorevoli e prestigiose riviste scientifiche del mondo.